Come scegliere l'architetto perfetto per la tua ristrutturazione: Guida completa per evitare errori
- di Arch. Andrea Gionti
Come faccio a scegliere l'architetto per la mia ristrutturazione?
Quando si decide di ristrutturare casa, la prima domanda che affiora nella mente di molti è:
“Come faccio a scegliere l’architetto giusto?”
Un dubbio legittimo, perché affidare il proprio progetto abitativo a una persona estranea non è una scelta da prendere alla leggera. Anzi, potrebbe determinare la riuscita o il fallimento del tuo investimento più importante: la tua casa.
La scelta dell’architetto ideale non riguarda solo le competenze tecniche, ma anche la capacità di interpretare sogni, desideri e necessità quotidiane. In questo articolo ti guiderò passo passo, affrontando i dubbi più comuni, spiegandoti cosa osservare, quali errori evitare e come trovare un professionista che ti faccia sentire compreso e valorizzato.
1. Capire di cosa hai davvero bisogno per la tua ristrutturazione
Prima ancora di metterti alla ricerca di un professionista, è importante chiarire quale tipo di supporto ti serve. Non tutti i progetti sono uguali, e di conseguenza non tutti i professionisti lo sono.
Ecco qualche domanda utile per iniziare con il piede giusto:
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Hai solo bisogno di sbrigare una pratica edilizia?
- Vuoi cambiare la distribuzione degli ambienti senza entrare troppo nel dettaglio?
- Desideri un restyling estetico degli interni?
- Oppure sogni una casa su misura, studiata in ogni dettaglio, dagli spazi alla luce, dai colori agli arredi?
Vediamoli meglio:
- Solo pratica edilizia → ti può bastare un geometra o un ingegnere, se il tuo obiettivo è esclusivamente tecnico-amministrativo.
- Distribuzione interna basilare → ti serve almeno un architetto in grado di organizzare gli spazi
- Restyling estetico → puoi valutare un interior designer, soprattutto se non ci sono modifiche distributive o strutturali
- Ristrutturazione completa e personalizzata → qui entra in gioco una figura più specifica: l’architetto di interni.
Se vuoi approfondire la differenza tra i vari professionisti leggi: Architetto di Interni: Chi è, cosa fa e perché può fare la differenza nella ristrutturazione della tua casa.
2. Il valore del portfolio: guarda cosa ha già realizzato il progettista
Uno dei modi più efficaci per valutare un progettista è osservare i suoi lavori passati, ossia guardare il portfolio dei lavori. Che sia pubblicato sul sito web, su Instagram o su altre piattaforme, è lì che puoi iniziare a farti un’idea concreta della sensibilità e dell’approccio del professionista.
Domandati: ti piace quello che vedi? Riesci a immaginarti a vivere in quegli ambienti? Ogni progetto è uguale all’altro, oppure noti attenzione al cliente, flessibilità nello stile e ricerca di soluzioni su misura?
Personalmente, non seguo uno stile unico. Ogni casa racconta la storia di chi la abita. Per questo motivo, ogni progetto è frutto di ascolto, confronto e adattamento.
Diffida da chi ha un “marchio di fabbrica” troppo rigido se non ami alla follia quello stile, potresti ritrovarti a vivere in una casa bella ma che non ti piace.
E se non hanno progetti da mostrare?
In questo caso è piuttosto difficile valutare il progettista ed eviterei di affidarmi a qualcuno che non mostra nessuno dei suoi lavori.
3. La specializzazione da sola non basa
Oggi è facile presentarsi come “architetto di interni”: bastano un profilo instagram e qualche render suggestivo per sembrare esperti del settore.
Una vera specializzazione si riconosce nel modo in cui viene studiata la luce naturale, nella capacità di risolvere problemi spaziali complessi, nella progettazione dei flussi quotidiani, delle abitudini di chi abiterà quegli spazi. E soprattutto nella realizzabilità concreta del progetto.
Un progetto non è valido solo perché “bello in foto”: deve poter essere costruito, senza sorprese o compromessi in corso d’opera.
Per questo, un buon architetto di interni conosce a fondo tutte le fasi di lavorazione e sa dialogare con ogni figura coinvolta nella ristrutturazione: elettricisti, idraulici, muratori, cartongessisti, falegnami, posatori… e non solo.
Solo chi ha esperienza reale sul campo può anticipare criticità, trovare soluzioni efficaci e garantire che ciò che è stato progettato possa davvero prendere forma, senza diventare un disegno irrealizzabile.
Un consiglio importante: fai attenzione ai portfolio composti da immagini generate con l’intelligenza artificiale. Sempre più spesso vengono usate per mascherare l’assenza di progetti reali o per compensare una qualità progettuale non all’altezza.
Come riconoscerle? Le immagini sono spesso troppo perfette, con dettagli irreali, ambienti troppo uguali e raramente mostrano più viste dello stesso progetto.
Un vero lavoro, invece, ha coerenza, documentazione, un prima e un dopo, fotografie di cantiere, immagini reali dell’ambiente finito.
Evita di scegliere chi ha solo fantasia digitale.
4. Un fattore sottovalutato: la sintonia personale
Puoi assumere il miglior architetto del mondo, ma se non c’è sintonia, il progetto non funzionerà oppure sarà una lotta continua. Durante la ristrutturazione affronterai molte decisioni, situazioni di stress, momenti di dubbio.
Hai bisogno di qualcuno con cui sentirti libero di esprimerti, che sappia ascoltarti e tradurre in soluzioni concrete i tuoi desideri.
Ecco perché il mio approccio è sempre trasparente. Scrivo molto, condivido idee, esperienze, riflessioni come in questo articolo. In questo modo, chi arriva da me sa già se c’è empatia.
Magari questo approccio mi fa perdere qualche cliente, ma mi permette di lavorare con persone che condividono la mia visione e con cui si crea fin da subito una bella sinergia.
Progettare una casa non è un semplice lavoro: è una collaborazione profonda tra architetto e committente. E la fiducia reciproca è fondamentale.
5. E' normale avere dubbi e incertezze quando si ristruttura casa
Se è la tua prima ristrutturazione di rilievo è normale sentirsi confusi, pieni di domande e incertezze. Il rischio è farsi travolgere da informazioni, preventivi e consigli contrastanti.
Spesso il pensiero di dover affidare tutto nelle mani di un estraneo, seppur sia un professionista del settore, ci causa ansia e mille dubbi.
“Se a progetto avviato mi rendo conto che non è la persona giusta? Se non mi piace ciò che mi viene presentato? Se non mi sento ascoltato e rappresentato come avrei voluto?”
Sono dubbi e paure legittime, e spesso ci portano a non agire e a rimandare il problema.
Per questo motivo, nel mio studio abbiamo strutturato un percorso diviso in fasi, che permette ai clienti di orientarsi passo dopo passo.
Ogni fase ha i suoi obiettivi, i suoi tempi e i suoi materiali di supporto. Nessuna pressione, nessuna corsa: solo chiarezza, ascolto e metodo.
6. "Non so che stile voglio": è normalissimo
Una delle paure più comuni è non avere le idee chiare sullo stile. E sai una cosa? Va benissimo così.
Anche io, per casa mia, ho dovuto fare molta ricerca, mettere insieme immagini, emozioni, ricordi. Solo così è nato qualcosa che mi rappresentasse davvero.
Nel nostro studio, abbiamo sviluppato materiali, test e strumenti visivi per aiutarti a chiarire i tuoi gusti, anche quando pensi di non averne.
Con la nostra guida e un pizzico di creatività, arriveremo insieme al tuo stile personale, quello che ti farà dire: “Ecco, questa è casa mia.”
7. Se vuoi saperne di più sul nostro metodo...
Se vuoi ricevere più informazioni sull’approccio di Arch’IN e su come possiamo guidarti durante la tua ristrutturazione non devi fare altro che rispondere al questionario qui sotto per fornirci alcune informazioni fondamentali.
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Arch. Andrea Gionti
Fondatore Arch'IN
Architetto specializzato in Architettura di Interni, accompagno coppie e famiglie nella trasformazione della loro casa in un ambiente funzionale, armonioso e davvero su misura.